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Gli azulejos spagnoli della cappella di San Biagio

di Lorenzo Bisio, storico dell’arte

Nell’antica chiesa di Santa Maria di Castello si possono ammirare magnifiche e molteplici opere d’arte, frutto della sovrapposizione delle varie tendenze artistiche e delle modifiche a seguito del mutamento dei gusti.

Questa “stratificazione” di stili differenti fa sì che questa chiesa rappresenti uno dei complessi monumentali più importanti del centro storico genovese.

Presso la cappella di San Biagio in particolar modo, ove campeggia il seicentesco dipinto con il “Martirio di San Biagio” di Aurelio Lomi (1556-1622), nella pavimentazione antistante l’altare vi sono alcuni rari esemplari di azulejos spagnoli della fine del XV secolo.

Queste piastrelle provenienti dall’area di Valencia, presentano una particolare tipologia di decoro formata dall’ incrocio di elementi bianchi allungati su fondo blu; conosciute col nome di huesos o tibias (ossa o tibie, in quanto ricordano le ossa), sono molto diffuse in Spagna e la loro presenza è stata riscontrata in Liguria solo presso Santa Maria di Castello che ne conta ben 70 esemplari.

Questa tipologia di azulejos in Spagna veniva utilizzata per i rivestimenti pavimentali di sepolture, l’accostamento di più piastrelle con questo decoro, che mostra chiare influenze dell’estetica islamica, portava alla creazione di un motivo decorativo continuo e ripetuto come una specie di “tappeto” posto davanti all’altare.

Si ipotizza che la collocazione originaria fosse differente, poiché a seguito di alcuni interventi di ampliamento della chiesa, nel 1592 le pavimentazioni furono abbassate ad un’unica quota.

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